AICS Kyiv e UNDP presentano i risultati della ricerca sulla violenza di genere nei trasporti pubblici in Ucraina
Kyiv, 10 dicembre 2024 — In occasione della Giornata dei Diritti Umani, sono stati presentati a Kyiv i risultati di un’iniziativa congiunta promossa dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS Kyiv) e dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) in Ucraina, attraverso l’Accelerator Lab e il Gender Working Group. La ricerca, che ha analizzato il fenomeno della violenza di genere nei trasporti pubblici in Ucraina, ha segnato la conclusione della campagna “16 Giorni di Attivismo contro la Violenza di Genere”.
Esperimento comportamentale
L’iniziativa ha incluso un esperimento innovativo per esplorare problematiche nascoste, pregiudizi e timori legati alla violenza di genere. Gli attori hanno inscenato situazioni di disagio nella metropolitana con due scenari principali: “Il passeggero invadente” e “Accusa di occupazione del posto”.
Nel primo scenario, un uomo cercava di interagire con una donna che mostrava chiaramente disagio. Ignorando i segnali della donna, l’attore diventava sempre più insistente. Nel secondo scenario, un uomo accusava una donna di aver occupato “il suo” posto, insistendo affinché lo liberasse nonostante fossero disponibili altri posti a sedere.
L’obiettivo era osservare le reazioni dei testimoni di fronte a comportamenti inappropriati: avrebbero notato il disagio della donna? Sarebbero intervenuti o avrebbero ignorato la situazione?
I risultati hanno evidenziato che la violenza di genere è maggiormente contestata da individui tra i 40 e i 45 anni. I giovani tra i 14 e i 20 anni hanno mostrato reazioni di imbarazzo, ansia e confusione, mentre le ragazze più giovani hanno dimostrato sicurezza e determinazione nel rivendicare i propri diritti. Gli adulti più anziani tendevano invece a reprimere immediatamente qualsiasi comportamento che turbasse l’ordine pubblico. Tuttavia, è emerso che un lamento aggressivo da parte di una donna veniva percepito solo debolmente dagli altri passeggeri, suggerendo una tolleranza passiva che riflette un atteggiamento di vittimizzazione.
Sondaggio nazionale
Parallelamente all’esperimento, è stato condotto un sondaggio su oltre 1.200 utenti dei trasporti pubblici. Uno su cinque ha dichiarato di assistere occasionalmente a episodi di violenza, mentre oltre il 18% ha riportato di aver subito comportamenti inappropriati almeno una volta. Inoltre, più del 20% dei genitori non permette ai propri figli sotto i 12 anni di viaggiare da soli sui mezzi pubblici.
Per quanto riguarda le reazioni di fronte alla violenza, il 38% degli intervistati ha riferito di intervenire verbalmente per fermare comportamenti inadeguati, mentre il 28% sceglie di ignorare la situazione. Solo il 5,5% ha dichiarato di rivolgersi alla Polizia Nazionale.
Tra le motivazioni per non intervenire, il 15% ha affermato di aver lasciato che altri intervenissero, un altro 15% ha dichiarato di aver avuto paura, mentre circa il 12% ha ritenuto che la situazione non richiedesse intervento o che non sapessero come agire.
Gli intervistati hanno indicato le tre azioni più sicure per prevenire episodi di violenza: contattare la hotline di emergenza “102” (57%), chiedere aiuto agli altri passeggeri (37%) e richiedere assistenza medica (37%). Oltre il 40% ha sottolineato che la responsabilità principale per garantire la sicurezza sui mezzi pubblici dovrebbe essere condivisa da tutti i passeggeri.
Tra i fattori che favoriscono la violenza, sono stati citati la mancanza di educazione, il sovraffollamento e l’assenza di videosorveglianza. Le soluzioni suggerite includono l’installazione di pulsanti di emergenza, un monitoraggio video continuo nei vagoni e corsi di formazione su tecniche per prevenire la violenza.
Contesto
L’iniziativa è stata realizzata dal Centro per il Cambiamento Sociale e l’Economia Comportamentale, in collaborazione con AICS Kyiv e l’Accelerator Lab dell’UNDP. Il progetto ha ricevuto il supporto finanziario del Ministero Federale per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo della Germania (BMZ), del Qatar Fund for Development (QFFD) e dell’Unione Europea.
Contatti stampa
- Yuliia Samus, Responsabile Comunicazione UNDP Ucraina; e-mail: yuliia.samus@undp.org
- Barbara Taccone, AICS Kyiv, Responsabile Relazioni Esterne, Comunicazione e Gender Focal Point; e-mail: barbara.taccone@aics.gov.it